Chi ha mai sentito parlare di "13"?
Ovviamente non mi riferisco al numero primo in sé o a simpatiche questioni di scaramanzia, ma al Libro Best seller, di Jay Asher, da cui è stata tratta l'omonima serie TV che ha riscosso un enorme successo tra le fila dei giovanissimi.
Uno dei motivi di tale successo è che i ragazzi si sono sentiti raccontati e, in un certo modo, riflessi in alcune dinamiche della narrazione; tanto più che si tratta di dinamiche difficilmente condivisibili in un contesto familiare.
Il sottotitolo del libro recita "Se mi stai ascoltando, sei arrivato troppo tardi", riferendosi ad un audio-narrazione postuma, lasciata da Hanna al suo amico (Tony) nell'intento di farla ascoltare alle "13 persone", che in un modo o nell'altro, l'avrebbero portata alla decisione di togliersi la vita.
Parafrasando tale titolo, il messaggio che tanti ragazzi lancerebbero a tutti gli adulti potrebbe essere proprio "Se NON mi stai ascoltando, arriverai troppo tardi...ed io già avrò sofferto!" Non di rado, nei diversi colloqui fatti con dei genitori, sia in miei momenti di vita privata, sia durante incontri nelle scuole, mi è capitato di incontrare genitori convinti che l'ascolto sia un'esclusiva degli Psicologi, perché pensano di non avere gli strumenti adatti per comprendere i propri figli...non parliamo poi della figura del counselor nella prevenzione di problematiche e disturbi di tipo psicologico, in Toscana ancora quasi completamente sconosciuta, come se le persone si svegliassero improvvisamente colpiti da depressione, attacchi di ansia, panico...e non esistesse un modo e/o una figura professionale che potesse aiutare ad evitare che questo accada. Nulla di più errato!
Ovviamente l'ascolto è fondamentale in ogni rapporto interpersonale, anche e soprattutto in funzione di prevenzione e protezione.
Il pensiero corre, nello specifico, al timore che i ragazzi possano essere vittime di prepotenze, in particolare di Cyber-bullismo.
Per migliorare l'"ascolto" nei confronti di un figlio, è fondamentale prestare maggiore attenzione a questi 13 aspetti:
Vi invito, se non lo avete già fatto, a vedere la serie TV "13" la trovate su Netflix, qui di seguito il trailer della prima stagione.
Non ho scritto questo articolo e/o consigliato la visione di "13" per creare allarmismo, ma semplicemente per invitare tutti noi genitori (io per prima sono mamma di un ragazzino di 15 anni) a prestare loro attenzione con occhio diverso.
Nei vari incontri che ho avuto con la polizia postale, psicologi, genitori, sono venuta a conoscenza di storie che sembrano molto lontane dalla nostra realtà, storia da tv per l'appunto ma non è così.
Già nelle scuole medie della mia città le ragazzine hanno i primi rapporti sessuali, ci sono stati casi di autolesionismo, ragazzine fotografate di nascosto quando erano in bagno, magari con la biancheria calata, ragazzine inserite in chat intitolate in modo da etichettare pesantemente chi vi appartiene, per non parlare di assessori comunali che con la collaborazione di professionisti alquanto discutibili affrontano già negli asili e nelle scuole elementari il tema dell'omosessualità in modo tale da creare pregiudizi, e questo significa disagi e problemi nel caso alcuni ragazzi lo siano, lo sembrino o credano di esserlo...vorrei non fosse così ma nascondere la testa sotto la sabbia non risolverebbe il problema.
Silvia Onorati
Counselor in Psicobiologia
Scrittrice - Coach - Trainer
03 gennaio 2020